Sarah Michelle Gellar

Tara's Bio

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.vero.
view post Posted on 5/9/2010, 11:51




Tara MacLay fa il suo esordio in punta di piedi, con l’umiltà che sempre la caratterizzerà e quello sguardo – penetrante, imbarazzato – di chi c’è e non c’è, sensibile quanto basta per scorgere l’essenza delle cose e fragile a tal punto da temerla, dall’esserne ferito. Goffa, solitaria, malvestita, Tara è uno dei tanti brutti anatroccoli della serie, uno spirito tremendamente recettivo quando si tratta degli altri eppure inconsapevole del proprio valore.

Discendente di una famiglia di streghe – la madre defunta e la nonna lo erano prima di lei – Tara porta in sé il potere e quello spirito giudizioso che sempre dovrebbe accompagnarlo.
Ed è proprio l’interesse per le arti magiche che fa collidere il mondo solitario ed etereo della strega bionda con quello di Willow, in un rapporto costruito su una complicità estrema e delicato come lo sono le cose speciali. Questo legame sussurrato, totalizzante, sempre più intenso, è inizialmente l’unica raison d’etre del personaggio, che per buona parte della quarta stagione non ha interazione con gli altri Scoobies.

E poi arriva Oz.
Oz il leggendario; Oz che ha lasciato Willow per combattere la sua licantropia ed è tornato ora a Sunnydale, vincitore, per ricominciare da dove aveva interrotto. Così l’idillio è rotto, l’insicurezza di Tara prende il sopravvento e le suggerisce che non può competere in alcun modo con il lupo mannaro. Sarà Willow a smentirla, prendendo una decisione fondamentale, ma soprattutto definendo quel loro rapporto che ancora non aveva un nome, o – se l’aveva - pronunciarlo ad alta voce faceva troppa paura.

Ha così inizio una delle storie d’amore più emozionanti del Buffyverse, e Tara diventa un elemento costante nella vita di Willow e degli Scoobies. Ma mentre con la prima l’intesa era stata immediata, più difficile è l’integrazione in un gruppo unito e solido, che in un primo momento fatica ad ammettere una persona così timida.
Misteriosa, incompresa dai più, questa new entry sorprendente nella vita di Willow riesce poi a socializzare con i membri meno storici della gang, come Dawn e Anya, ma fatica ancora a sentirsi veramente parte del gruppo.

Perchè l’importante, nella vita, è trovare sé stessi. Ma quando un padre autoritario e dei parenti profittatori ti convincono che la tua natura è qualcosa di sbagliato e distruttivo, qualcosa da nascondere, allora interrompi le ricerche.
E porti il fardello.
E tieni il segreto.

Ma non c’è traccia di demone in Tara, e questa falsa convinzione non tarda a dissiparsi nel momento in cui qualcuno – qualcuno che la ama, che per una volta crede in lei – ne prende le difese. Nel momento in cui l’intera Scooby Gang si schiera dalla sua parte e trova nel padre l’artefice di tutto il malinteso.

Ed è questa la svolta.
Il decollo di Tara, che di episodio in episodio, grazie al rapporto con Willow, diventa più forte, aperta, innamorata e capace di squarciare il velo sottile che la divideva dal mondo.

Un amore forte, che infonde coraggio. Il coraggio necessario per non cedere alle intimidazioni di una divinità infernale molto innervosita che – non riconoscendo in Tara la sua preziosa Chiave – finisce per risucchiarle il cervello. Tuttavia nemmeno l’onnipotenza di Glory impedirà a una strega innamorata di raccogliere la sua ragazza dall’abisso di oscurità nel quale all’improvviso è precipitata.

Con la ritrovata salute mentale Tara si affaccia alla sesta stagione in una veste tutta nuova. Abbandonate finalmente quelle…”cose” che era solita indossare (più simili a copridivani degli anni ’40 che a vestiti), la vediamo già nella premiere sfoggiare un abbigliamento da vera tough girl, e più avanti nella stagione addirittura indossare una giacca di pelle in stile Spike. A volte le riesce anche di abbinare i colori… Ma il rinnovamento del personaggio va più a fondo di così, ed è evidente nel momento in cui la sentiamo pronunciare con piena nonchalance battute cool dopo che ha piantato un’ ascia nella schiena del cattivo di turno!

Insomma: siamo lontani anni luce da quella ragazza goffa e spaesata che non riusciva a concludere una frase senza balbettare. E in una stagione in cui tutto sembra sgretolarsi e franare sotto ai piedi dei protagonisti, Tara è l’unica persona che riesce a mantenere un equilibrio e si rivela, dopo la dipartita di Giles, la figura più sensata e matura in circolazione, quella che dice sempre la cosa giusta.

Quella capace di rassicurare Dawn, per cui ormai è una figura genitoriale.
La spalla su cui piangere per Buffy, affranta per via della sua relazione con Spike.
Ma soprattutto colei che per il bene della persona amata sa prendere una decisione, la più difficile di tutte.Lasciare Willow. Lasciarla per farle capire quanto l’abuso della magia l’abbia cambiata, distorta, e quanto in fondo non abbia bisogno di tutto quel potere per essere la persona che Tara ama. Andare avanti, per un po’, ognuna sulle proprie gambe. Dare tempo e modo a Willow di comprendere gli equilibri che sta rompendo, riflettere sui propri errori.
E, alla fine, perdonarli.
Ricominciare.
Di nuovo insieme, quindi, ma per poco. Dopo un solo giorno dal ricongiungimento, un proiettile partito dalla pistola di Warren e diretto a Buffy colpisce Tara. La strega cade a peso morto sul pavimento e muore fra le braccia di Willow, che precipita in un baratro di disperazione e si prepara a perdere tutto pur di vendicare la sua ragazza.
 
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